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MATERIA: COMPRENSIONE DEL TESTO

Quesiti Risposta Multipla

Viene il sospetto che il Comitato per il Nobel in questo caso abbia preso un abbaglio e lo stesso Kary Mullis teme un pentimento tanto che in chiusura tiene a rassicurare gli autorevoli componenti del Comitato: “È vero sono una mina vagante, e avete corso il rischio che screditassi la vostra rispettabile istituzione, ma penso che non vi pentirete della vostra scelta”. E davvero c'è poco spazio per pentimenti perché, tra tante scoperte premiate con il Nobel, quella di Mullis, relativa alla tecnica di replicazione di segmenti di DNA detta Pcr, è una delle più importanti, limpide e incontrovertibili, tanto che il premio gli è stato dato insolitamente in fretta quando – come egli stesso confessa – “ero ancora abbastanza giovane per godermelo”.
Secondo la American Psycological Association, la percentuale di popolazione statunitense in cura da uno psicologo è stata per molti anni inferiore al 50%. Oggi sfiorerebbe l’80%. Gli individui sembrano sempre più deboli, incapaci di affrontare le sfide che la vita pone loro davanti senza l’aiuto di un esercito di professionisti.
Dello straordinario sviluppo che il mondo greco conobbe nell’età arcaica l’adozione della moneta coniata è uno dei fattori di maggior rilievo. Fino al VII secolo a.C. in Grecia, come in tutto l’Oriente, i beni erano scambiati o nella forma del baratto o utilizzando misure di valore convenzionale. Questo sistema aveva alle spalle una tradizione millenaria ma, facendosi più intensa la circolazione dei beni, si rivelò lento e macchinoso. La coniazione della moneta fu quindi la risposta a un’esigenza largamente avvertita nelle aree commerciali più attive dell’Egeo. L’invenzione ebbe luogo, qualche decennio prima del 600 a.C., nel regno di Lidia, in Asia Minore, punto d’incontro di vivaci correnti di traffico tra Oriente e Occidente. Le prime monete furono coniate in elettro e recavano impressa l’insegna del sovrano a garanzia del peso e della qualità del metallo.
L'agerasia è la scienza che si occupa della possibilità del prolungamento indefinito della vita umana ovvero lo studio «per escogitare o trovare i mezzi curativi atti ad attestare le cause, che producono la vecchiaia». Il nome della scienza deriva al greco gêras, "vecchiaia"; essa fu elaborata nel 1885 da Achille Malinconico, che la espose per la prima volta nel volume, stampato in proprio a Napoli, "Agerasia, ossia trattato sulla possibilità del prolungamento indefinito della vita umana".
Max Weber distingue nettamente tra conoscere e valutare, tra giudizi di fatto e giudizi di valore, tra “ciò che è” e “ciò che deve essere”. Per lui la scienza sociale è avalutativa, nel senso che cerca la verità, ossia cerca di appurare come andarono i fatti e perché andarono così e non diversamente. La scienza spiega, non valuta. Tale presa di posizione ha, all’interno del lavoro di Weber, due significati: uno epistemologico consistente nella difesa della libertà della scienza da valutazioni etico-politico-religiose […]; e l’altro etico-pedagogico che mirava a difendere la scienza dalle storture demagogiche dei cosiddetti “socialisti della cattedra” che legavano il valore della verità a valori etico-politici, subordinando cioè l’insegnamento a ideali politici.
L'aumento della conflittualità sindacale non sembra affatto correlato all'aumento delle disuguaglianze tra livelli di reddito. Non sono affatto i lavoratori più poveri a far registrare i tassi di conflittualità più elevata, a scioperare non sono quasi mai gli irregolari, i precari o i sotto-protetti, ma dipendenti delle imprese maggiori. Anche in questo il mondo del lavoro italiano manifesta la spaccatura che lo attraversa: da una parte circa 9 milioni di lavoratori ben visibili, protetti dalla legge, dal contratto collettivo e dal sindacato; dall'altra circa 7 milioni pressoché invisibili, protetti poco o nulla, che non hanno voce ad alcun tavolo negoziale.
Nessun bosco di conifere è completo senza i suoi gruppi di rapaci notturni, in particolare di civette. La più piccola civetta reperibile in queste foreste è la civetta nana euroasiatica, che ha l'abitudine di formare un legame di coppia permanente. Nidifica nelle cavità abbandonate dal picchio verde e, mentre la femmina cova le uova, il maschio è in giro a caccia di roditori e di uccellini per nutrirla. La femmina pulisce il nido gettando via escrementi e avanzi del cibo che si ammucchiano ai piedi dell'albero segnalando la presenza della coppia. Le civette nane sono abili nel canto e gli uccellini di cui vanno a caccia si radunano assieme, non appena sentono il suo richiamo, per assalirla e allontanarla.
La scorsa primavera il dibattito pubblico sull'eccessiva magrezza delle modelle ha diviso l'industria della moda tra quelli che chiedono il rispetto di alcuni parametri e quelli che non vedono alcun problema, come Stefano Gabbana, che ha detto alla rivista “Women's Wear Daily”: «Dietro le quinte vedo sempre le modelle che mangiano, a volte anche più di me». Ma la decisione della settimana della moda di Madrid di non ammettere sulle sue passerelle modelle con un indice di massa corporea troppo basso, non è bastata a chiudere la questione. Ora il governo italiano e la Camera nazionale della moda hanno annunciato una campagna contro l'anoressia e «un manifesto di autoregolamentazione».
Fino a quando fu possibile avviarsi all’esercizio dell’industria con capitali provenienti dalla monetizzazione del proprio patrimonio, dal concorso di familiari e parenti, da prestiti o società con amici e conoscenti, la parte dell’industriale rimase abbastanza autonoma, e così la sua relativa indipendenza finanziaria. In seguito il ricorso al capitale finanziario andò crescendo. Alla fine del secolo XIX la grande finanza aveva ristabilito e ampliato la centralità già acquistata nella strategia e nella dinamica economica europea dai tempi della maggiore espansione medievale. Nel secolo XX questa tendenza si sarebbe accentuata.
Una frotta di gente, che a mano a mano diventava folla, s'era intanto raccolta davanti al portone. I curiosi, di fuori, spingevano, mentre gli sgomenti rinculavano dalla soglia e pigiavano in mezzo gli ansiosi che volevano vedere che cosa stesse accadendo in quell'androne. Lo domandavano a me, come a uno che lo dovesse sapere, forse perché il mio volto non esprimeva né la curiosità, né l'ansia, né lo sgomento che erano in loro.

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