Test Accesso Programmato 2024

MATERIA: COMPETENZE DI LETTURA E CONOSCENZE ACQUISITE NEGLI STUDI

Quesiti Risposta Multipla

83. Leggere il brano e rispondere a ogni quesito solo in base alle informazioni contenute (esplicitamente o implicitamente) nel brano e non in base a quanto il candidato eventualmente conosca sull'argomento.  
Il termine New Age è usato oggi in modo molto estensivo. In primo luogo serve a indicare un tipo di subcultura caratterizzata dalla ricerca dello "stare meglio", finalizzata a una migliore qualità della vita che può essere acquisita grazie a tecniche e credenze "parallele" (yoga, astrologia, agricoltura biodinamica, meditazione per la pace nel mondo…). Questa subcultura costituisce una vasta nebulosa di pratiche e credenze così diverse tra loro da rendere pressoché impossibile delimitarne le frontiere simboliche, giacché queste ultime si presentano fluide e tracciate in modo incerto. Ciò spiega perché oggi non esistano in sostanza gruppi che si autoproclamino New Age.
Parlare del New Age, infatti, significa parlare di qualcos’altro: di credenze e pratiche considerate non convenzionali. Di fronte alla fluidità delle definizioni sociali del New Age si aprono due possibilità al ricercatore. Da una parte, rimettere in discussione l’uso estensivo della categoria in questione, così facendo si dovrebbe restringere la categoria del New Age ai movimenti di tipo millenaristico che si sono affermati a partire dei mutamenti intervenuti fra gli anni ‘70 e ‘80. Oppure, d’altra parte, mantenere in vita una definizione estensiva e fluida del New Age, per mettere in luce gli aspetti essenziali e gli esiti generali del fenomeno.
(Da: Champion Françoise, Il New Age, una religione indefinita per le incertezze dell’individuo del nostro tempo, in “New Age, religioni, generazioni”. Quaderni di Sociologia n°19)


Cosa si intende con il termine "subcultura" così come viene utilizzato nel brano? 
51. Brano 1 Leggere il brano e rispondere a ogni quesito solo in base alle informazioni contenute (esplicitamente o implicitamente) nel brano e non in base a quanto il candidato eventualmente conosca sull’argomento.
“Se non si fosse prodotto un tale fatto, noi non saremmo qui a parlarne.” Nella descrizione dell’universo a varie riprese ci si imbatte in eventi, in apparenza fortuiti, che sembrano indispensabili alla comparsa dell’essere umano. Una concordanza del tutto straordinaria fra vari parametri nucleari ha reso possibile la nascita del carbonio nelle giganti rosse. Le popolazioni relative dei fotoni e dei nucleoni danno all’universo la longevità che si richiede per la comparsa della vita e al tempo stesso consentono la formazione delle stelle e delle galassie ecc. È molto lungo l’elenco di queste “coincidenze miracolose”.
Il principio antropico è stato inventato, se non per spiegare, almeno per illuminare un po’ questa situazione sorprendente. Esso può essere formulato press’a poco nel modo seguente: “dato che esiste un osservatore, l’universo ha le proprietà che si richiedono per generarlo”. La cosmologia deve tener conto dell’esistenza del cosmologo. Queste domande non si sarebbero poste in un universo che non avesse avuto queste proprietà… Si obietterà a ragione che la materia possiede capacità di adattamento straordinarie. Uno sguardo ai pianeti vicini ci dimostra nondimeno che quest’adattabilità ha dei limiti. L’aridità della Luna e di Mercurio, le alte temperature di Venere hanno avuto ragione della frenesia vitale. Persino Marte, le cui condizioni non sono così dure, sembra sterile.
(Hubert Reeves, L’evoluzione cosmica, traduzione di Libero Sosio di Patience dans l’azur, Milano, Rizzoli, 1995, pp. 185-186)


Nel contesto del Brano 1, per quale motivo l’autore presenta l’esempio di Marte?
19. La frase "Don Abbondio non era nato con un cuor di leone" è:
228. Quale figura retorica esprime “la parte per il tutto”?
196. Leggere il brano e rispondere a ogni quesito solo in base alle informazioni contenute (esplicitamente o implicitamente) nel brano e non in base a quanto il candidato eventualmente conosca sull'argomento. 
Il fatto che la sede del Madre, il Museo d'Arte Contemporanea Donnaregina di Napoli, si trovi in un antico convento suggerisce il senso storico del tempo: testimonia l'antico, con gli elementi superstiti del vecchio edificio, e abbaglia con la contemporaneità dei coloratissimi inserti dell'artista francese Daniel Buren. Negli ultimi anni, il museo ha acquisito un significato più ampio, divenendo un vero e proprio "luogo delle Muse". E in questi giorni il Madre rende omaggio a Pina Bausch, la famosa danzatrice, coreografa e insegnante tedesca, a dieci anni dalla sua morte. Nata nel 1940, morì nel 2009, svolgendo tutta la sua vita intorno alla sua grande passione per la danza che, con lei, è diventata espressione teatrale, nel senso di racconto di storie. E non solo con il movimento corporeo, come già il balletto classico, ma anche con la voce. E non solo con le parole ma con esclamazioni, urla, sussurri, riso e pianti: i suoni naturali del vivere.
Certo, nella danza della Bausch si nota un forte realismo ma anche l'influenza di quella Germania espressionista testimoniata pure nelle altre arti. Vi si nota anche una passionalità tutta femminile che a volte si oppone a una certa rigidità maschile, mentre a tratti si avverte un sottile spirito umoristico. Pina danzò fin da bambina, per poi distinguersi per la sua bravura che le fece ottenere una borsa di studio negli Stati Uniti.
Al ritorno in Germania sentì il pesante immobilismo delle forme del balletto classico e cercò di rinnovarlo. Al principio della sua attività rivoluzionaria, le critiche non mancarono e il suo realismo venne tacciato di volgarità. Ma poi, nel 1973, cominciò a dirigere il Tanztheater di Wuppertal e fu il grande successo, testimoniato dai premi ottenuti e dalla sua partecipazione a festival importanti. Il suo insegnamento è continuato per opera dei suoi allievi. Al Madre, in omaggio alla memoria di Pina Bausch, c'è la videoinstallazione "Ensembles" di Ismaël Dia, direttore degli Archivi Pina Bausch, e di Matthias Burkert, compagno di lavoro di lunga data dell'artista e coreografa. Il video è accompagnato da una serie di lezioni impartite da una sua allieva, la talentuosa professoressa Marigia Maggipinto. Da questi mini workshop si può comprendere più a fondo l'apporto della grande coreografa. 
(Tratto da: Adriana Dragoni, "Danzando con Pina Bausch: il Madre di Napoli ricorda la coreografa", 2 gennaio 2020)


Quale delle seguenti affermazioni sul Madre di Napoli è corretta? 
164. Amedeo Avogadro fu:  
132. “(…) una volta quando i nostri figli erano piccoli, io e Lily li portammo a Disneyland, dove vollero andare su una complicata giostra che simulava un volo nello spazio, e io mi accorsi troppo tardi che ci saremmo trovati sigillati in una capsula che veniva fatta ruotare in una centrifuga per creare l’effetto dell’assenza di gravità. Quando finalmente la corsa finì e saltammo fuori disorientati dalla minuscola cabina, fra il terrore di essere stato lì dentro e lo sforzo di aver dovuto fingere di divertirmi, scoppiai a piangere”.
Da Un’Odissea di D. Mendelsohn, G. Einaudi editore


Di quale paura, scegliendone una tra le seguenti, sembra soffrire il protagonista?
100. Leggere il brano e rispondere a ogni quesito solo in base alle informazioni contenute (esplicitamente o implicitamente) nel brano e non in base a quanto il candidato eventualmente conosca sull'argomento. 
Durante la Rivoluzione francese viene sancita per la prima volta l'uguaglianza di tutti gli uomini: ciò si traduce nella concessione del suffragio universale maschile, mentre ci si dimentica delle donne, che pure avevano partecipato al movimento rivoluzionario. Non a caso, nel 1791, la scrittrice Olympe de Gouges redige una "Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina" sostenendo che "La donna nasce libera e ha diritti uguali all'uomo" e reclamando quindi anche il diritto di voto. Olympe finisce ghigliottinata.
Durante l'800, nonostante l'affermazione formale del principio di uguaglianza, si ammettono trattamenti discriminatori fondati su "oggettive" differenze tra i cittadini, ad esempio le differenze di sesso. Alle donne è proibito partecipare al governo della nazione, non possono votare né essere votate. Si diffondono quindi a livello mondiale i movimenti delle suffragette. Non di rado, poi, questi movimenti legano le loro rivendicazioni alla questione dell'istruzione femminile, spesso trascurata e considerata inutile, se non addirittura pericolosa. Grazie alla tenacia delle suffragette, agli inizi del '900 le donne conquistano i diritti elettorali in Australia, Norvegia, Finlandia (in Nuova Zelanda già nel 1893). In Italia si susseguono diverse proposte di legge, in tutto quasi una ventina. Nessuna ottiene successo. E se nel 1912 il governo Giolitti concede il suffragio universale maschile, contemporaneamente si ribadisce la non convenienza del voto femminile, parziale o universale che sia.
Una prima svolta sembra avvenire dopo la Prima guerra mondiale e la mobilitazione delle donne sul "fronte interno". Nel 1919 la Camera approva una proposta per concedere alle cittadine i diritti elettorali; ma la legislatura si chiude prima che la questione passi al Senato. I successivi tentativi decadono finché nel 1925, sotto Mussolini, il parlamento concede alle donne il voto amministrativo, che resta però senza attuazione a causa all'abolizione delle elezioni per gli Enti locali. Nel frattempo il suffragio femminile si estende in Russia, in Inghilterra, in Germania, in Svezia, negli Stati Uniti, in Spagna e in Portogallo. Ma nel nostro Paese si deve attendere la fine di un'altra tragedia di proporzioni devastanti, la Seconda guerra mondiale. È proprio in questo conflitto che le italiane conquistano un'autorevolezza mai riconosciuta prima.
(Tratto da: "Un giorno bellissimo. La lunga storia del voto alle donne" di Alessia Lirosi, www.ingenere.it) 


Quale dei seguenti NON è stato un passaggio utile, in Italia, per l'ottenimento del diritto di voto alle donne?  
68. Qual è il tema affrontato nell’enciclica Laudato sii scritta da papa Francesco?
36. Leggere il brano e rispondere a ogni quesito solo in base alle informazioni contenute (esplicitamente o implicitamente) nel brano e non in base a quanto il candidato eventualmente conosca sull'argomento. 
Gli indici di spesa comunali che riguardano l’area immigrazione a nostro avviso sono indicatori strutturalmente controversi: in primo luogo gli immigrati non sono distribuiti in maniera omogenea sul territorio e, tuttavia, non disponiamo di una distribuzione che tenga conto del rapporto tra spesa e numero di immigrati a livello territoriale.
Anche se questo dato fosse disponibile, non ci permetterebbe di valutare se un Comune o una Regione spende meno per gli immigrati perché gli stranieri residenti hanno meno bisogno di interventi ad hoc (magari perché sono già ben integrati), o perché invece sottovalutano e/o si disinteressano delle loro necessità. Bisogna infatti considerare, e questo è un altro elemento che rende controverso l’indicatore di spesa, che gli immigrati regolari fruiscono anche dei servizi socio-sanitari ed educativi al pari degli italiani, mentre i dati ISTAT si riferiscono alle spese sostenute dai Comuni per interventi e servizi specificamente rivolti agli stranieri e che fanno riferimento per buona parte alla dimensione dell’assistenza e della prima accoglienza.
Questo tema mette in luce un aspetto non secondario per chi si avvicina allo studio delle politiche per gli immigrati, ovvero la necessità di distinguere tra le politiche rivolte in modo specifico agli immigrati e le politiche generali di integrazione sociale, a cui anche gli stranieri accedono, ma non in quanto stranieri.
(Da: Campomori Francesca, Quando la cittadinanza diventa locale: immigrazione e diritti sociali in Italia. CNCA Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza) 


Quale delle seguenti affermazioni sintetizza efficacemente l'opinione dell'autore dal brano? 

AMagazine.it

TastoEffeUno.it

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